23 Jun
23Jun

Vediamo insieme che cos’è la certificazione dei contratti di lavoro, e qual è la procedura per creare una commissione che certifichi tutti gli estremi di un contratto di lavoro.

Che cos’è la certificazione dei contratti di lavoro?

La certificazione dei contratti di lavoro è una procedura di carattere volontaria, voluta sia da parte del datore di lavoro che dal lavoratore stesso, al fine di mettere nero su bianco tutte le caratteristiche e le condizioni di un determinato contratto.

Ma soprattutto, grazie alla certificazione del contratto di lavoro, entrambe le parti contraenti (datore e lavoratore), hanno la garanzia che il contratto di lavoro sia effettivamente a norma di legge, evitando così eventuali contenziosi in materia.

Infatti, a seguito delle modifiche introdotte dalla L.183/2010, c.d., la certificazione è ritenuta un importante strumento idoneo a ridurre tutto il contenzioso in materia di lavoro.

Quali sono gli organismi della Commissione di certificazione dei contratti di lavoro?

Gli organismi che compongono la Commissione di certificazione dei contratti di lavoro sono i seguenti:

  • enti bilaterali, costituiti da una o più associazioni di datori e lavoratori comparativamente più rappresentative;
  • le Direzioni Territoriali del Lavoro (DTL) e delle Province;
  • le Università Pubbliche e Private e le Fondazioni Universitarie;
  • i Consigli Provinciali dei consulenti del lavoro;
  • la Direzione generale della tutela delle condizioni di lavoro del Ministero del Lavoro

Come avviene la procedura di avvio per la certificazione dei contratti di lavoro?

L’avvio della procedura di certificazione avviene con apposita istanza, la quale viene redatta per iscritto e sottoscritta da entrambe le parti del contratto di lavoro, e presentata alla competente Commissione di Certificazione.

La Commissione svolge attività di assistenza e assistenza per la stipula del contratto “verificando l’esatta qualificazione del rapporto che le parti intendono costituire”.

Inoltre, proprio in sede di commissione, è prevista una fase di audizione delle parti, le quali possono farsi assistere da rappresentanti sindacali o professionisti abilitati

P.S. l’assistenza di entrambe le parti diventa obbligatoria se una delle due parti contraenti si presenta “in compagnia” del proprio rappresentante.

Quanto dura il processo di certificazione?

Il processo di certificazione dei contratti di lavoro, deve concludersi entro e non oltre i 30 giorni dalla data di ricevimento dell’istanza, espressa tramite l’adozione dell’atto di certificazione.

I contratti di lavoro certificati, e la relativa documentazione, devono essere conservati presso le sedi di certificazione per un periodo di almeno 5 anni.

Nella redazione dell’atto di certificazione devono essere indicati espressamente:

  • gli effetti civili 
  • amministrativi
  • fiscali e previdenziali del contratto certificato

Tali effetti, connessi alla natura del contratto di lavoro, permangono tra le parti del contratto anche in caso di contenzioso. Inoltre, la L.183/2010  ha precisato:

in caso di contratto in corso di esecuzione, gli effetti della certificazione retroagiscono fino al momento di inizio del contratto, ove la commissione abbia appurato la corrispondenza tra il contratto da certificare e l’effettivo rapporto di lavoro, in base alla sua attuazione anche nel periodo precedente alla propria attività istruttoria.

In pratica, lo svolgimento del rapporto di lavoro, deve essere compatibile con quanto la Commissione abbia appurato in sede di certificazione del contratto.

Le parti possono impugnare l’atto certificato?

Nel caso si dovesse riscontrare un errore in fase di qualificazione, la certificazione sarà nulla, e tra le parti si riterrà esistente fin dall’origine il contratto che intendevano realizzare, indipendentemente da quello che erroneamente fu rilevato nella procedura di certificazione.

Nel caso, invece, sia rilevata la difformità del programma negoziale posto in essere, l’accertamento giudiziale ha effetto dal momento in cui la sentenza accerti che ha avuto inizio tale difformità.

Chi è e cosa significa ATECA

ATECA è l’acronimo di (Associazione Terziario Esercenti Commercianti Artigiani e Agricoltori) ed è una realtà associativa sindacale datoriale, basata sui principi solidaristici e di aggregazione sociale, costituita in base all’art. 39 della Costituzione Italiana.

In quanto associazione sindacale datoriale del settore terziario, ATECA ha come scopo quello di rappresentare gli interessi aziendali e professionali delle imprese di qualsivoglia natura giuridica, e di anche tutti coloro i quali svolgono la libera professione.  

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